La “gola” vince i miei rimorsi. Non riesco a non mangiare la carne ed il pesce, diciamo in genere i prodotti animali. Per me è una sconfitta perché gli amo tantissimo . Ma pecco di gola. Sono figlia di cacciatori anche se ormai “pentiti” . Per questo ho nella memoria ricordi di mangiate di caccia e tradizioni familiari. In casa nostra, anche se è da molti anni che non lo facciamo più , era abitudine mangiare l’agnello .Oggi sono dispiaciuta. Non ci pensavo e non davo il valore che do oggi a quello che mangio.
Nella mia ricerca del rispetto, evito i prodotti animali derivati dagli allevamenti e i piccoli animali. Il vitello, il maialino da latte , l’agnello. Da noi, in toscana, c’è la strana convinzione che il vitello sia una carne prelibata e particolarmente dotata di caratteristiche adatte per l’alimentazione dei bambini. E’ tenera. Ho letto che i vitelli vengono “curati” con scosse elettriche per far si che la loro carne sia più tenera e possa soddisfare il gusto dei nostri figli. Nutriamo i nostri cuccioli con altri cuccioli. Sicuramente la maggior parte delle persone, come succedeva a me, non si rende conto e “ingerisce” meccanicamente, senza pensare e prendere coscienza di quello che fa.
Ci deve essere rispetto per tutto ciò che rappresenta la nostra alimentazione e soprattutto consapevolezza per un consumo adeguato .
Principalmente per i prodotti animali ma anche per tutti gli altri prodotti , verdura, frutta ecc.
Evitiamo lo spreco e prendiamo coscienza della vita che ci circonda.