Faraona alla cacciatora

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Per l’infuso

  • 1 faraona tagliata a pezzi
  • 1 lt di vino rosso
  • 2 coste di sedano
  • 1 cipolla
  • 4 rametti di ramerino
  • 10 foglie di salvia
  • 10 foglie di alloro
  • 4 spicchi di aglio
  • 500 gr di passata di pomodoro o pomodori freschi maturi e tagliati a pezzi

In una ciotola capiente metti il vino, il pomodoro la faraona a pezzi e tutte le verdure tagliate grossolanamente e tieni in infusione per minimo 4 ore, io la preparo il giorno prima e metto in frigorifero.

Per la cottura:

  • 4 coste di sedano
  • 1 cipolla
  • 1 cucchiaio di agliolio
  • Olio EVO qb
  • Sale qb
  • 1 cucchiaio di bacche di ginepro
  • 500 gr di passata di pomodoro o pomodori freschi maturi e tagliati a pezzi
  • 1 cucchiaio di bacche di ginepro
  • 100 gr di olive
  • Sale qb

Prendi il composto con la faraona , le verdure e il vino che hai messo in infusione ed attraverso un colino filtra il liquido e mettilo da parte. Delle verdure che hai messo nell’infuso utilizza 4 foglie di salvia e 2 di alloro, il resto buttalo.

Fai un battuto con il  sedano la cipolla il cucchiaio di agliolio, ancora un po’ di olio EVO, un pizzico di sale e fai cuocere a fuoco moderato per 5 minuti . Aggiungi un bicchiere del liquido che hai filtrato e cuoci ancora 10 minuti. Prendi dal colino i pezzi di faraona, la salvia e l’alloro le bacche di ginepro e metti a cuocere insieme agli altri ingredienti per 5 minuti a fuoco alto, aggiungi tutto il liquido che hai filtrato e dopo 10 minuti abbassa la fiamma e  cuoci ancora  per  50 minuti coperto. Aggiungi le olive scolate e cuoci ancora per 10 minuti. Se vedi che rimane troppo liquido, togli il tappo e fai sfumare. Questa è una ricetta che ho sempre visto usare per la cacciagione, nella stessa maniera infatti cucino il cinghiale, la lepre ed i colombacci. Si può consumare con la polenta, o come io preferisco con le pappardelle fatte in casa, “callose”, che assorbono il sugo e accompagnano i pezzi di carne esaltandone il sapore.

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4 commenti

  1. Infatti! E’ una ricetta usata di solito per la cacciagione. A me la insegnata la mia nonna “Annina” ! Che mi ha cresciuto con amore.. Cucinava ed io la osservavo…e credi anche se direttamente non ha potuto insegnarmi a cucinare, ho come una memoria visiva e quando cucino mi ritornano nella mente le sue ricette …e naturalmente la sua dolcezza…..Ah..potessi tornare un pochetto indietro!!

    Grazie della visita!!
    Un abbraccio 🙂

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